mercoledì 26 settembre 2012

Italia.


Tutto iniziò con una lupa. Poveretta, quella passava di là, allegra e gaudente, e vide 'sti due bambini, poveretti pure loro, senza madre né padre né casa né Vespa né Adidas di Jeremy Scott.
Subito pensò “Gli mancano le Adidas di Jeremy Scott! Come faranno senza di esse, poveretti?”.
Vide anche che essi, emaciati, avevano un disperato bisogno di cibo, quindi andò da loro e gli disse “Poveri piccoli, senza cibo e Adidas...” e li allattò.
E da lì partono le rocambolesce imprese ed eroiche gesta dell'Italia, di Romolo e Remo, di Giorgio Armani e Mussolini.

Italia è così bella, così misteriosa che le sue origini si fondono nella leggenda. C'è chi sostiene la teoria della lupa fissata con le Adidas, chi dice che Enea, figlio di quella bonazza di Venere fece un lungo viaggio da Troia a Roma e dicendo le fatidiche parole “Qui un bel villino con le palme ci starebbe un amore” la fondò, c'è chi dice che Romolo e Remo nacquero da quello schizofrenico di Marte con la sacerdotessa Rea Silvia, chi dice che nacquero da una schiava ed un fallo apparso in casa di Terenzio, re di Alba Longa.
Roma era tanto grande quanto il guardaroba di Anna Dello Russo (ed è tutto dire) e più tempo passava, più la sua magnificenza si impadroniva di Egitto, Anatolia, Francia, Germania, fino all'Inghilterra.
Giulio Cesare ed in seguito Augusto fecero accrescere sempre di più questa magnificenza, il primo andando a destra e a manca dicendo di essersi scopato Cleopatra (ciò che gli fa più onore), l'altro facendo il re in un ordinamento democratico (un po' contraddittorio?).
Dopo Augusto iniziò un lungo periodo di decadimento, culminato con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, mentre quello d'Oriente, con capitale Bisanzio, sarebbe rimasto saldo fino agli anni 40 del '900.
Dopodiché inizò un periodo in cui nessuno si lavava e tutti avevano la fifa blu di Dio: il Medioevo, periodo di conquiste, battaglie, fini del mondo, pulci, Excalibur e varie ed eventuali.
Ma il bello viene quando l'Italia diviene il centro indiscusso dell'arte europea. E lì sorgono i miti di Leonardo Da Vinci, della sua omosessualità e dell'inquietudine che mi viene ogni volta che guardo la Gioconda. Poi abbiamo Botticelli e la sua Venere Ignuda, Donatello con il suo David microdotato, Michelangelo Buonarroti e la sua Cappella Sistina, opera di uno sfarzo incommensurabile (e il popolo moriva di fame...).
Poi vi è il Rinascimento, l'epoca dei Medici con il loro Lorenzo il Magnifico e la loro Caterina, che con i suoi veleni riuscì a conquistare pure la Francia, l'epoca in cui l'Italia non si chiama Italia ma Regno di Savoia, Regno delle Due Sicilie, repubbliche assortite. Epoca dell'opulenza artistica ed intellettuale, epoca del lusso sfrenato delle arti e della letteratura, della musica.
E dopo andiamo al Risorgimento, dove l'Italia inizia a diventare Italia, tanto da volersi identificare sotto una stessa bandiera, la bandiera che tutti amiamo, quella che ci fa scaldare il cuore quando la vediamo, che ci fa sentire a casa anche se siamo su Alfa Centauri. Questo è il periodo del Risorgimento, di Garibaldi, di Camillo Benso Teresino Peppuzzo Antonio Maria conte di Cavour, delle battaglie e degli scontri, dell'alba della Mafia, colei che scioglierà i bambini nell'acido.
E da ora in poi si chiamerà Italia, patria della musica di Verdi, Puccini, Rossini e Mina, patria di Leonardo Da Vinci e Galileo Galileo, patria di Giorgio Armani, Gianni Versace, Giuseppe Zanotti, Elsa Schiaparelli, Valentino Garavani, Dolce e Gabbana, patria di Gigi D'Alessio, Emma Marr... dicevo, patria di Dante, Boccaccio e Petrarca, Umberto Eco, Oriana Fallaci, Pierpaolo Pasolini, Giovanni D'Annunzio, Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi, Giovanni Pascoli, Giuseppe Ungaretti, patria di Marcello Mastroianni, Anna Mangani, Federico Fellini, Sophia Loren, Monica Bellucci (mica la vuoi buttare via?!), Franco Zeffirelli.
E vennero i soldati e i kamikaze, le bombe atomiche, la guerra che faceva soffrire la fame al popolo, ed anche da quella situazione Italia uscì ferita ma ancora forte, talmente forte da guarire completamente e risollevarsi.

Ma Italia è acciaccata, poveretta, ha i reumatismi. E' una bellissima starlette degli anni 40 che vede il suo album delle fotografie, sognando di nuovo di essere grande con Giulio Cesare e Augusto, di essere magnifica con Michelangelo e Raffaello. Ma lei ce la farà, statene certi, riuscirà a fare il suo ultimo ruolo in un bellissimo film di successo, e perché no, molti altri al seguito, perché l'Italia è troppo bella per essere messa di lato, troppo preziosa per non essere guardata.

sabato 22 settembre 2012

Night.


La Luna, timida o forse arrogante, questa notte ha deciso di non mostrarsi. Sembra quasi volersi far desiderare, voler far mancare alle persone la sua luce pallida e rassicurante. La Luna vuol fare la preziosa stasera, e non vuole farsi vedere.
Le stelle, invece, son sempre lì, chiodi splendenti in un muro completamente nero. E su quel nero rischiarato da un bagliore artificiale, si staglia il profilo basso e discreto di un campanile, che fra qualche ora farà suonare le sue campane con dieci rintocchi.
Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci.
Una brezza ghiacciata mi sfiora le gambe nude, i peli sono irti dal freddo.
Qualche macchina passa, anticipandosi dal rumore della sua traversata per la strada. Passa e il rumore si sfuma, come una canzone finita, fino a non sentirsi più.
Qualcuno, insieme a questo rumore, porta con se anche i bassi potenti di un brano house.
E dentro queste macchine che veloci fendono il buio con la luce dei fanali, ci sono delle creature della notte. Qualcuno sta andando a bere in un locale, qualcuno a godere in uno strip bar, qualcuno ad amare, qualcuno ad odiare, qualcuno sta andando a casa, qualcuno da casa sta uscendo.
Sono il popolo della notte: vampiri che addentano le olive dei Martini, zombie che fanno sesso, licantropi che ballano, streghe che fumano, fantasmi che guidano ubriachi con l'autoradio al massimo.

sabato 8 settembre 2012

Burning.

Mi trema la mano.
Dentro di me sale il desiderio di rompere le regole, farsi male, di assaporare il gusto del proibito, di far qualcosa di sbagliato.
La mia mente è completamente fuori dal mio controllo, ormai ne sono dentro. So tranquillamente di poter smettere, perché ho ancora il controllo della situazione, perché posso tagliare la corda da questo luogo quando avverto che la situazione si fa oscuro quanto terribilmente affascinante.
Ed è proprio il fascino ciò che sta manipolando il mio masochismo, la mia irresponsabilità.
Sento il male che si sta impossessando di me, mentre do fuoco a questo momento. Gli occhi si accendono di un peccato suicida, di una voglia disperata di libertà.
Mi perdo, mentre il male entra dentro di me, e mi distruggo, mi disfo, muoio. Muoio lentamente, mi faccio dominare.
La Luna mi guarda severa, con il suo sguardo pallido, gettando su di me i suoi raggi diafani e i suoi rimproveri. Le stelle mi guardano deluse.
E poi la guardo, la guardo incandescente, spietata, che entra dentro di me, che mi devasta e mi uccide.
Ed io che provo una vergogna infinita, ma una gioia altrettanto grande non per star commettendo ciò, ma perché mi sembra tutto così proibito e gustoso, malsano e attraente. E dentro di me quella vocina dice "Stai commettendo qualcosa di sbagliato".
E guardando il mio riflesso allo specchio, non posso far altro che provare vergogna, osservando quegli occhi verdi arrabbiati di una cocente delusione.
Ed annusando le mie mani, non posso far altro che afferrare la saponetta con disgusto e seccarmi le mani sotto la sua prepotenza, lavandole tre volte con forza, cercando di togliere quell'odore come se fosse il sangue sulle mani di un assassino. Sì, sono un assassino.
Una, due, tre, poi quattro, poi cinque, poi dieci, venti, cento, poi la morte, che mi sta sussurrando "Ti sto aspettando".

venerdì 7 settembre 2012

You need a fashion shower.

Iniziamo con un post senza troppe pretese, perché non vogliamo già far capire alle persone che sei un arrogante pezzo di merda, vero Leo?
Mi sto annoiando come non ho mai fatto (o forse sì?) e sto ascoltando Anna Dello Russo cantare Fashion Shower, unica ancora di salvezza in questi giorni densi di una noia densa.

Lesson #1: Fashion is a declaration of your own freedom.

Stanotte, momento surreale, sono riuscito a scrivere. Era da un po' che non mi mettevo lì, dita scattanti e Open Office aperto, a scrivere qualcosa. Stanotte l'illuminazione. Vuoi che i nomi dei profumi di Penhaligon's sono sempre di una stranezza adorabile, vuoi anche che la decadenza delle stelle è un argomento che mi piace molto, vuoi pure che con certe trashate come Fashion Shower è un attimo che l'ispirazione ti prende, ed ecco fatto!

 Lesson #3: Fashion is always uncomfortable. If you feel comfortable, you never get the look.

La storia in questione si intitola "The Rise And Fall of a Perfect Girl" e fa parte di quel progetto (odio dire "progetto", è così professionale!) che ho chiamato Drama Pop, che sarebbe una raccolta di racconti che parlano del successo. Mi piace tanto parlare di morte e decadenza, di dolore, di rabbia, lo trovo più romantico di parlare d'amore. Se non si sa parlare d'amore (vedi Twilight) si ricade nel banale, ed è un rischio facile da correre quanto rischiare di avere il singhiozzo dopo aver mangiato troppo in fretta.

Lesson #5: Wearing night clothes in daytime is unexpected.

Ho tanti progetti aperti in questo momento. Ho appena finito la prima stesura di una revisione drastica del mio primo racconto, Marry The Night, revisione che ho chiamato "Plastic Surgery", perché ho aggiunto alcune parti e tolte altre. Lo so, sono un po' strano (solo un po'?!).
Poi avrei il progetto che mi ha impegnato più fino ad ora, cioè Gelsomino e Sigarette, che è una storia che parla di quanto il passato possa bussare alla porta in qualsiasi momento, anche se in realtà è meno poetico di quanto sembri.

Lesson #7: You must wear outfit once.

Poi c'è Le Astronavi, che è un progetto per ora concluso ma che mi piacerebbe tanto ampliare, e che parla di omofobia. Il progetto in corso più importante in questo momento, però, è 2842 Miglia, che è il viaggio coast-to-coast da New York a West Hollywood intrapreso da una ragazza che cerca la notorietà.
Poi c'è I Ragazzi Della Cattiva Rivoluzione, che è semplicemente una serie di capitoletti su ragazzi scapestrati e sessualmente attivi. E infine ci sono due storie che, però, sono semplicemente delle bozze nella mia mente, ma di quelle non mi va di parlare.

You know what you need? You need a fashion shower!

giovedì 6 settembre 2012

Si alza il sipario...

Eh si, signore e signori. Mettetevi comodi con i vostri vestiti lunghi e luccicanti e le vostre giacche a coda di colombo, mettetevi comodi su queste poltroncine di velluto rosso. Perché qui la faremo lunga.
Ladies and Gentlemen, si alza il sipario su questo blog, e si accendono i riflettori.
Sul palco? La mia insanità mentale. Questo blog sarà uno sfogo per la mia psiche disturbata, una tazza del cesso su cui vomitare tutto ciò che ho in mente, e chi segue Lady Gaga sa che il proprio vomito lo si deve onorare (perché qui, Ladies and Gentlemen, parliamo di vomito artistico o pseudo artistico, mica cretinate!)
Su questo blog riverserò tutta la mia creatività (che badate, è poca) cercando di darle forma. Voglio aprire questo blog perché voglio pubblicarci piccoli frammenti di storie, racconti interi, processi creativi e pippe mentali varie ed eventuali, quindi sarà sempre un costante work in progress su ciò che scrivo (perché io scrivo, ma non sono uno scrittore, non mi definisco tale) ed anche il suo risultato finale. Ovviamente non voglio menarmela con questa storia dello scrivere, non voglio sembrare presuntuoso o arrogante, ma voglio far leggere alla gente qualcosa, che poi sia buono o cattivo starà a voi decidere.
Per ora l'aspetto di questo blog non è un granché, è abbastanza impersonale e comune, ma prometto che con i dovuti mezzi, lo migliorerò (spero).
Detto ciò, I hope you enjoy it!